Rappresentazione, empowerment, cambiamento: le donne nel mondo del whiskey
Le donne rappresentano il 36% del pubblico del whiskey nel mondo. Il 36% delle donne ama il whiskey, beve il whiskey, compra il whiskey, lavora in qualche modo nell’industria del whiskey. Non è una piccola porzione di mercato. Ed è destinata a crescere, se è vero che negli anni ‘90 questa quota era appena al 15%.
Eppure, nell’anno domini 2025, la presenza delle donne in posizioni di rilievo o manageriali, la rappresentazione delle donne nella comunicazione e nel marketing di brand e media, e in generale la percezione e il giudizio sociale sono profondamente condizionati dalla differenza di genere.
Il tema mi sta parecchio a cuore, come potrai immaginare. Come donna, come amante del whiskey e come freelance whiskey writer in un mercato che non è certo dei più accessibili.
“There is a certain ‘look’ that some luxury brands want when it comes to the people who portray their liquid to consumers at tastings, and if you’re a young woman, spoiler: you don’t have it”. Lo scrive Millie Millikan, che la whisky writer freelance la fa da anni, ed è effettivamente una giovane donna. Io non sono più nemmeno quello, pensa un po’ ;)
Millie scrive per The Cut, il periodico edito da Our Whisky Foundation. L’ho incontrata qualche tempo fa - anche se solo virtualmente - perché è lei che mi ha fatto il colloquio di ammissione al Programma di Mentorship “Atonia”, che la Fondazione offre ogni anno a un ristretto gruppo di donne e persone non binarie (per ora in UK e in Irlanda) nell’industria del whiskey.
Fast-forward di tre mesi: sono nel pieno del lavoro su me e sulla mia carriera, nell’ambito del Programma, e oggi sono a Belfast per incontrare per la prima volta le mie colleghe, la mia mentor, e alcune delle incredibili donne dietro alla Our Whiskey Foundation :)
Questa opportunità è probabilmente una delle cose migliori che mi siano capitate, professionalmente e non solo: il valore di un gruppo la cui missione è quella di rendere le donne più forti, competenti e consapevoli nel farsi strada in un’industria che ancora non le riconosce come pari è semplicemente inestimabile. Così come la possibilità di creare legami, fare rete, amplificare il potenziale di conoscenza, crescita personale e solidarietà.
Per me è importante celebrare e far conoscere realtà come la Fondazione, perché il lavoro che portano avanti può davvero fare la differenza tra una vita professionale (e personale) appagante e una di mera sopravvivenza. Tra l’intraprendere una nuova strada seguendo le proprie passioni e competenze, o abbandonarla ancora prima di aver provato.
[e questo è ovviamente un discorso che non riguarda soltanto il settore del whiskey, come molte donne - e spero anche molti uomini - sanno bene. ]
La Fondazione Our Whiskey è nata nel 2022 su iniziativa di Becky Paskin, esperta e giornalista specializzata in bevande da oltre 15 anni, con la missione - lo abbiamo già detto - di promuovere parità e riconoscimento per le donne e le persone non binarie nel settore del whisky.
Oltre al programma di Mentorship, che è sicuramente il fiore all’occhiello delle attività, e la rivista The Cut, con un taglio editoriale fortemente orientato alla valorizzazione delle componenti minoritarie nell’industria del whiskey, la Fondazione pubblica periodicamente report e studi sullo squilibrio di genere nel settore. L’approccio è sempre informativo e costruttivo, con un tono fattuale, e dati che parlano da soli.
La ricerca “Women & Whisky: Female Representation in Social Media Marketing” del 2021 restituisce un quadro desolante sulla rappresentazione delle donne nella comunicazione e nel marketing da parte dei brand di whiskey o dei media collegati.
Nel 2023, il sondaggio ‘Do you even like whisky? The barriers holding back women in the industry’, ha raccolto oltre 600 testimonianze da donne che lavorano nel mondo del whiskey in tutto il mondo.
I risultati: uniformi e concordi nel restituire un panorama di barriere all’accesso, bias consapevoli o meno, molestie sessuali esplicite e una mancanza di fiducia generalizzata, indipendentemente dal ruolo professionale ricoperto.
Il progetto che preferisco - perché non solo informa e sensibilizza, ma offre strumenti concreti per agire un cambiamento, è la galleria di immagini “The Modern Face of Whisky”. Il progetto nasce, sulla scia delle ricerche citate, dalla consapevolezza che la maggior parte delle immagini di donne che bevono whiskey disponibile sulle principali librerie fotografiche online - da cui la maggior parte di brand e media attingono - mostra donne in abiti e atteggiamenti sexy, oppure donne incinte, dedite al gioco d’azzardo o alcolizzate.
Un mondo che vede una donna che beve come oggetto del desiderio maschile, oppure stigmatizzata, colpevolizzata, non in controllo. Una selezione che è figlia di stereotipi e che, tristemente, contribuisce a mantenerli vivi.
Le immagini della galleria fotografica curata da Our Whisky Foundation, e disponibile gratuitamente su Pexels, Pixabay e Unsplash, mostra invece donne che bevono, servono o lavorano nel mondo del whisky in maniera positiva, libera, socialmente normalizzata. Come è naturale che sia.
Chiunque può usare queste foto per i propri canali di comunicazione, social, siti (come faccio io oggi - e non per la prima volta) e contribuire a spostare l’ago della bilancia di una rappresentazione distorta e sessista verso una sempre maggiore inclusione, parità, e rispetto.
Slàinte! :)
Tutte le immagini in questo articolo provengono dalla galleria di Our Whisky Foundation so Pexels.com e da www.ourwhiskyfoundation.org
Fonti per questo articolo: